venerdì 19 febbraio 2010

Gabriele d'Annunzio

Gabriele d'Annunzio nacque a Pescara il 12 marzo 1863, figlio di Francesco Paolo Rapagnetta d'Annunzio e di Luisa de Benedhictis. Nonostante la leggenda, all'anagrafe fu registrato col solo cognome d'Annunzio, che il padre aveva aggiunto, per adozione da parte dello zio materno Antonio (marito della zia Anna Lolli), nel 1851. Terzo di cinque fratelli, visse un'infanzia felice, distinguendosi per intelligenza e vivacità. Della madre erediterà la fine sensibilità, del padre il temperamento sanguigno, la passione per le donne e la disinvoltura nel contrarre debiti, cosa che portò la famiglia da una condizione agiata ad una difficile situazione economica. Non tardò a manifestare una personalità priva di complessi e inibizioni, portata al confronto competitivo con la realtà. Una testimonianza ne è la lettera che, ancora sedicenne (1879), scrive a Giosuè Carducci, il poeta più stimato nell'Italia umbertina, mentre frequenta il liceo al prestigioso istituto Convitto Cicognini di Prato. Nel 1879 il padre finanziò la pubblicazione della prima opera del giovane studente, Primo vere, una raccolta di poesie che ebbe presto successo. Accompagnato da un'entusiastica recensione critica sulla rivista romana Il Fanfulla della Domenica, il successo del libro venne aumentato dallo stesso D'Annunzio con un espediente: fece diffondere la falsa notizia della propria morte per una caduta da cavallo. La notizia ebbe l'effetto di richiamare l'attenzione del pubblico romano sul romantico studente abruzzese, facendone un personaggio molto discusso. Dopo aver concluso gli studi liceali presso il Real Ginnasio-Liceo "G.B.Vico" di Chieti, giunse a Roma nel 1881, con una notorietà che andava crescendo.

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